C'è comunque chi smentisce il Ranieri definendo il suo libro "..miscellanea di bugie truffaldine ". E' interessante leggere un bell'articolo dal titolo "Questione leopardiana" (tratto dal sito web: http://www.torreweb.it/raimondo/leopardi.htm).
Nella pagina si parla anche della Villa Ferrigni divenuta poi "Villa delle Ginestre"(a parte si riportano alcune notizie tratte da http://www.connect.it/pantaleo/ginestre.htm ).
Nel 1962 la villa fu acquistata dallo Stato che la voleva ristrutturare per farne un "Centro di Studi Leopardiani", ma purtroppo ciò non è avvenuto. L'interesse per la Villa delle Ginestre è dovuto al tipo di costruzione e al fatto che in essa ha soggiornato Giacomo Leopardi.
La tipologia della villa è inconsueta nella zona, infatti al piano terra e per tre lati è circondata da un portico trabeato di colonne doriche. Sul portico è situata una terrazza, a cui si accede dal piano nobile. Le finestre e il portale d' ingresso sono decorate da sobri timpani in stucco. Al primo piano, tra le numerose stanze, vi era anche quella di Giacomo Leopardi.
Oggi è arrivato quasi a conclusione un ambizioso programma per salvare dalla rovina Villa delle Ginestre con la collaborazione dell'Università di Napoli,
dell'Ente Ville Vesuviane, del Comune di Torre del Greco e della Soprintendenza ai Beni ambientali ed architettonici.
Il Rettore dell'Università Federico II, prospetta di creare al suo interno un Centro di Studi su Leopardi e di promuovere incontri, conferenze, spettacoli e musiche in giardino. Torre del Greco si augura che, attuando tale programma, dopo tanti decenni possa essere restituita agli studiosi e agli uomini tutti un pezzetto di storia che appartenne al poeta di Recanati.
Per completare l'informazione leggere anche quest'altra notizia su questa villa famosa (Villa delle Ginestre) e le notizie su un "restauro al veleno" (inaugurazione avvenuta nel 2005).
Un'interessante cartella clinica redatta da un medico di oggi attraverso lettere e documenti, scritta sul Corriere della Sera (Domenica, 22 Febbraio 1998) a firma del dr. FRANCESCO FIORISTA.
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