3 aprile 33 d.c
L’eclisse di luna accompagna la morte di Gesù


… Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». E Gesù, emesso un alto grido, spirò. LA CROCIFISSIONE BIANCA, Chagall, 1938 Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono…
Così l’evangelista Matteo racconta “La morte di Gesù”.
Nel corso dei secoli l’evento astronomico fu interpretato in vario modo: in chiave soprannaturale (in primis gli evangelisti) e in chiave astronomica (naturalmente in base alle conoscenze del tempo).
Secondo gli evangelisti fu un miracolo divino, un segno del dolore dell’universo. Per San Tommaso l’oscuramento fu dovuto ad un’eclissi provocata da recessione della luna fino a porsi davanti al sole (Summa Teologica,III 44 2).
Così Dante interpreta l’evento nel Canto XXIX del Paradiso (vv. 99-102):
Un dice che la luna si ritorse
ne la passion di Cristo e s’interpuose,
per che ’l lume del sol giù non si porse;
e mente, ché la luce si nascose
da sé: però a li Spani e a l’Indi
come a’ Giudei tale eclissi rispuose.
In tempi moderni, molti studiosi teologici (privi di razionalità scientifica) negano l’eclissi.

Alcuni anni fa (in piena era informatica), entrai in possesso di un software astronomico (girava in ambiente dos) prodotto da Piero Massimino (astronomo al planetario di Catania. Il software planetario citato si può consultare – in ambiente Windows stavolta ver. 2.0, anche on line alla pagina: http://www.astrofiliveronesi.it/astro/planetario.html).
La curiosità scientifica che accompagna quotidianamente la mia cultura mi portò a fare la prova dell’evento.
Di seguito i dati tecnici da me usati per il calcolo (ognuno poi potrà poi fare la controprova).
Garusalemme mappa Giudea(foto1): longitudine 35,11 (il software automaticamente ha corretto l’effetto rotazione con –9,57.13 controbilanciando così lo sfasamento tra tempo universale U.T. e d il tempo medio E.T., in pratica il software ha spostato verso est la posizione di Gerusalemme; latitudine 31,48 (da notare che sia la longitudine che la latitudine potrebbero non essere precise al massimo, non possedevo i dati esatti quindi ho approssimato sui centesimi); quota 0.500 metri sul livello del mare (Golgota), l’altezza rappresentata è quella reale (cioè non corretta per la rifrazione atmosferica, valori della pressione 1013.2 Mbar, valore della temperatura 18°C); le coordinate rappresentate nel grafico sono quelle vere geocentriche.
Il risultato del calcolo astronomico eclissi di Luna(foto2) ha dato questo risultato:
Eclisse Parziale di Luna.

L’almanacco astronomico relativo all’anno 33 d.C. non corretto dell’effetto rotazione terrestre sopra spiegato ha dato:
magnitudine dell’eclissi lunare = 0.57.

L’evento astronomico è possibile solo perché in presenza di Luna piena. Dal grafico (foto3) risulta la minima differenza d’altezza del Sole (+0.35) e della Luna (+0.282). La totalità di un eclissi lunare (per passare da un bordo ad un altro del cono d’ombra – dura circa un’ora e quaranta minuti).
Considerata l’ora tarda, l’ambiente atmosferico era caldo, l’effetto di un temporaneo oscuramento può aver procurato un calo di temperatura e quindi la formazione di una brezza ascensionale anomala che può aver mosso “il velo del tempio”.
L’eclissi di luna colora l’astro di un rosso “sangue”(foto4).
eclissi di LunaIl popolo presente e gli evangelisti, digiuni di astronomia, hanno ingigantito poi nei racconti e nei ricordi l’evento astronomico.
Per dare l'idea dell'effetto di un evento astronomico su "spettatori" suggestionabili perchè privi di cultura adeguata, ricordo l'effetto astronomico (eclissi di luna) che sfruttò Cristoforo Colombo, nel 29 febbraio 1504, per impressionare ed ottenere aiuti dalle popolazioni indigene della coste della Giamaica (baia di Santa Gloria).

Per concludere.
L’evento conferma a grandi linee i racconti evangelici, l’interpretazione morale segue altre vie.
Questa curiosità astronomica nulla toglie al valore soprannaturale della Passione di Cristo e del suo insegnamento umano. Naturalmente questa valenza fa parte del proprio quid personale e della propria Fede.

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