29 Febbraio 1504 - Colombo e l'eclisse di Luna
Durante il suo quarto viaggio alla volta dell'America, nel 1503 Cristoforo Colombo si arenò sulle coste della Giamaica, nella baia di Santa Gloria, poiché le sue navi erano danneggiate. Anche le sue provviste erano ormai molto esigue, ma le popolazioni locali si rifiutarono di fornirgli del cibo, in cambio di gioielli. Allora Colombo escogitò un piano per ingannarli. Aveva a bordo una copia di uno dei libri di Regiomontano che conteneva le predizioni di eclissi lunari - una delle quali prevista per il 29 febbraio 1504. La sera in cui si sarebbe verificata l'eclisse organizzò un incontro con i capi delle popolazioni indigene e disse loro che Dio era molto offeso e che avrebbe fatto sparire la Luna. Come previsto, un'ombra scura cominciò a passare sul disco lunare. Gli indigeni spaventati dissero a Colombo che gli avrebbero fornito il cibo se avrebbe intercesso per loro presso Dio. Dopo essersi ritirato a "conferire" con Dio, poco prima della fine dell'eclisse totale Colombo tornò dicendo che Dio li aveva perdonati. La Luna tornò a splendere e Colombo ottenne le scorte di cibo.
Parte di una pagina tratta dal Calendarium pubblicato da Regiomontano nel 1474 che Colombo aveva con sé nel suo quarto viaggio. A destra c'è la previsione dell'eclisse di Luna del 29 febbraio 1504, che Colombo sfruttò per spaventare gli indigeni giamaicani. Credendo che le preghiere di Colombo avessero restituito la Luna, gli indigeni portarono molto cibo per Colombo e il suo equipaggio.