Il testo proposto - che per quanto ci risulta è ancora inedito e, a detta dell'autore, è il primo dedicato a quella catastrofe - non richiede particolari commenti, dato che già pochi anni dopo la rovinosa frana che il 3 aprile 1843 sconvolse il Monte delle Quaglie D. Paoli e G. Bernardino Mascaretti, più interessati ad aspetti scientifici che alla cronaca dei fatti, si occuparono dell'evento in opere che hanno avuto una certa diffusione.(1)
Ignoriamo se la memoria sia stata compilata per conto di qualche corrispondente, per motivi connessi al disbrigo di cariche pubbliche o per scopi privati.
Rileviamo soltanto che il conte Filippo Palmaroli con anima poetica si abbandona alla descrizione della via Lauretana, importantissima arteria per i collegamenti tra i paesi della costa picena e tra Regno di Napoli e Stato Pontificio, si attarda ad ammirare lo spettacolo delle colture nelle campagne, ricorda Sisto V e la raffineria del conte Paccaroni prima di passare alla narrazione dei fatti con curiosità e precisione di cronista. Possiamo così finalmente conoscere chi fossero gli sventurati travolti dalla frana e i nomi dei loro soccorritori. Notizie che, forse, potrebbero essere desunte da documenti dell'Archivio Storico Comunale, tuttora difficilmente accessibile.
Egli fa uso di una scrittura elegante e, sorprendentemente per quei tempi, scevra di eccessiva punteggiatura così che la lettura riesce facile e piacevole nonostante qualche imperocchè ormai passato nel dimenticatoio.
Colpisce, tuttavia, una lacuna o dimenticanza: non si fa cenno dell'appostamento telegrafico che fu costruito in quella zona al tempo del Regno Italico e che compare nella mappa del Catasto Gregoriano.(2)
Riteniamo, comunque, che si tratti di una testimonianza immediata su un fatto luttuoso di grande rilevanza, meritevole di attenta considerazione per il messaggio che ci trasmette, la cui validità è ancora oggi immutata in considerazione dell'aggressione dirompente che l'edilizia pubblica e privata conduce da anni alle colline litoranee del Piceno.
Note
Ringrazio l'ing. Filippo Palmaroli che ha cortesemente messo a disposizione il documento compilato dal quadrisavolo, tratto dall'archivio di famiglia.
(1) - D. PAOLI, Lettera al Signor Conte Annibale Ranuzzi intorno ad alcuni slogamenti geologici, Pesaro 1848; G. B. MASCARETTI, Memoria su l'avvallamento di parte del colle detto Monte delle Quaglie, Ripatransone 1851 (ora in V. RIVOSECCHI, a c. di, Grottammare. Percorsi della memoria, Grottammare 1994, pp. 87-90. Cfr. anche A. SILVESTRO, Epidemie, cataclismi e meteorologia di Grottammare e dintorni, L'Arancio nø 13, pp. 16-18; A. SILVESTRO, Viabilità d'altri tempi nel Fermano. La strada Lauretana nel XVIII secolo, UTEFE 25.3.1993; id., La via Aprutina- Lauretana marittima tra XVIII e XIX secolo, Archeoclub di S. Benedetto del Tronto 7.4.1995.
(2) - In proposito lo scrivente ha condotto delle ricerche che troveranno spazio in un lavoro sulla marineria picena di imminente pubblicazione. Molto probabilmente la casa di E. Marconi va identificata con la sede del telegrafo.
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