Sta ormai per giungere al quarto numero il fascicoletto CIMBAS, organo d'informazione interna all'Istituto di ricerca delle fonti per la storia della civiltà marinara picena.
L'atto ufficiale di nascita dell'ente risale all'8 agosto 1992, con la registrazione presso l'Ufficio del Registro di San Benedetto del Tronto dello statuto, approvato il 28 maggio da parte dell'assemblea dei soci fondatori.
Fin dal 21 ottobre 1988, però, il promotore dell'iniziativa, Gabriele Cavezzi, aveva proposto, purtroppo senza successo, all'Amministrazione Comunale della città truentina un progetto culturale finalizzato alla ricerca storica nell'ambito dell'attività del museo delle Anfore e della Civiltà marinara, che avrebbe dovuto sfociare «nella redazione e pubblicazione di una rivista con periodicità semestrale, denominata "Cimbas"».
L'Istituto, con sede provvisoria presso il Circolo Nautico di San Benedetto, «si propone la ricerca, lo studio, l'illustrazione e la divulgazione delle fonti attinenti la storia delle popolazioni picene dedite alle attività legate alla navigazione, alla pesca ed alle funzioni complementari, in ogni loro aspetto, sia civile che economico, come pure della tradizione e del folclore.»
Dell'Istituto fanno parte i soci fondatori (tra i quali, oltre a G. Cavezzi, ricordiamo V. Laudadio, U. Marinangeli, U. Poliandri, P. Pompei, L. Rosetti, I. Tassi, G. Troli e lo Studio IN.TE.SO.), i soci ordinari e quelli sostenitori, oltre ai soci onorari che hanno elargito contributi, come la Carisap, la Banca Popolare Abruzzese Marchigiana, la Cassa Rurale di Acquaviva e Monteprandone, i locali Circolo Nautico ed Archeoclub.
L'istituto è retto da un Comitato Direttivo composto da sette membri, eletti dall'assemblea dei soci a maggioranza dei voti e con votazione segreta, che designano il Presidente dello stesso comitato, il Direttore Scientifico - con funzioni di vicario del Presidente e di direttore e presidente del comitato di redazione dell'organo d'informazione - ed il Segretario-Tesoriere.
Stralciamo alcune delle parole con cui la redazione ha presentato il primo fascicolo delle rivista: «Il titolo conferito alla pubblicazione è tratto dalla dizione classica della nostra documentaristica dove spesso ricorre il termine "Cymbas" per designare piccole imbarcazioni da pesca e che diventerà più esplicito agli inizi del 1700 con la sua traduzione "Cymbas vulgo paranze" (cimbas comunemente dette paranze). Cymbas fragile guscio che affronta il mare dell'informazione ma che, ci auguriamo, possa assolvere con dignità il suo ruolo, così come "le paranze" lo hanno fatto nel mestiere più duro dell'affrontare le onde».
Con la scelta di questo logo di derivazione latina - comune d'altronde alla gente di mare adriatica per designare una generica imbarcazione - si esprime efficacemente «l'esigenza di ricomporre il quadro storico locale, attraverso l'accesso il più ampio possibile alle fonti originali, di qualunque forma espressiva, in grado di fornire informazioni sul passato delle popolazioni dedite ai lavori sul mare e per il mare».
La rivista, inoltre, «è aperta ai contributi di quanti vogliono partecipare a questo progetto che è anche il bisogno di riallacciare i legami con le generazioni che ci hanno preceduto su questo lembo di costa adriatica e che ci hanno lasciato un patrimonio di civiltà quanto meno originale e pieno di suggestioni».
A conferma della specificità, ma anche dell'universalità degl'interessi, ricordiamo la collaborazione stabilita con studiosi croati - nonostante le enormi difficoltà di ogni genere che gravano sulle popolazioni dalmate - e di altre regioni adriatiche e l'ampio spettro delle tematiche trattate fin qui nella rivista, di cui diamo un rapido cenno: Cernite fermane, documenti vari dell'Archivio di Stato di Roma e dell'archivio comunale di San Benedetto, Statuti di Trani, le retare sambenedettesi, la Luogotenenza di porto di San Benedetto e le recensioni dedicate a lavori concernenti l'area d'interesse dell'Istituto.
Non potendo esprimerci con crudi termini prettamente marinareschi (in culo alla balena) formuliamo i più vivi auguri di felice navigazione a Cimbas ed alla sua ciurma.
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