Gran parte del successo ottenuto dai pochi Cacciatori del Tronto con la cattura di numerosi soldati pontifici in fuga dopo la rota di Castelfidardo, dai cronisti dell'epoca viene attribuito alla provvidenziale concomitanza dell'intimazione di resa con le deflagrazioni dei due cannoni che i cittadini di Grottammare avevano provocato per festeggiare la vittoria.(1)
Come mai quei cannoni si trovavano lì? Una risposta plausibile potrebbe risultare dall'esame di due fogli conservati all'Archivio di Stato di Roma (poi ASR), che danno notizie incomplete ma interessanti su un fatto apparentemente di scarsa importanza.(2)
Nel primo di essi si fa cenno della istanza promossa nel luglio del 1834 da Emidio Murri, di Marano, « (...) il quale implora la restituzione de' due cannoni somministrati dal defunto suo genitore in Gennaio 1832, e quindi trasferiti a Grottamare d'ordine di cod.a Delegazione. Piacerà pertanto a V. S. Ill.ma di fornirmi un'accurata informaz.e sul tenore di tal'istanza, non senza manifestarmi il di lei opportuno sentim.° sull'oggetto della med.a (...) »(3)
Molto probabilmente la memoria dei funzionari interessati ed il disordine negli archivi centrali e periferici non erano all'altezza della situazione tant'è che il secondo ed ultimo foglio risale a 16 anni dopo e così recita: «Si sono fatte diligenti ricerche, ma inutilmente, per rinvenire nell'Archivio del Ministero dell'Interno i contratti di cui si parla nella istanza del Sig.r Achille Garofolini. E' da credersi che tali contratti fossero stipolati dall'ex triumvirato repubblicano, ed in questo caso sarebbe impossibile rinvenirli, poichè tutte le carte e tutti gli atti che si conservavano nell'off.° del d.° ex Triumvirato furono o bruciati o trafugati. Potrebbe essere utile il farne ricerca al Ministero delle Armi.»(4)
Si ritiene utile non seguire il consiglio di proseguire le ricerche nei fondi archivistici del Ministero delle Armi, data la tenuità della vicenda e le difficoltà connesse con una indagine del genere. Ma non si può fare a meno di avanzare qualche considerazione in merito:
- i cannoni prelevati da imbarcazioni dei Murri vengono trasferiti a Grottammare;
- due anni dopo Emidio Murri chiede di rientrarne in possesso, ma sembrerebbe che non siano state rintracciare le carte o che il governo pontificio abbia preferito non restituirli;
- nell'appunto del 1850 compare un certo Achille Garofolini, probabilmente un intermediario incaricato da Murri;
- in questa circostanza si ha la certezza che le carte relative alla cessione dei cannoni non sono state rintracciate nell'archivio del Ministero dell'Interno;
- per quanto risulta dai fogli superstiti i cannoni che favorirono la cattura dei fuggitivi erano molto probabilmente quelli requisiti al padre di Emidio Murri.
Note
(1) Cfr. sull'argomento: G. SPERANZA, Guida di Grottammare, Jaffei Ripatransone 1891, p;
A. VIGEVANO,
(2) ASR, Ministero dell'Interno, b. 1248
(3) Lettera 433 del 15.7.1834 diretta al Delegato Apostolico di Fermo "Con istanza orig.e".
(4) Appunto del 27.11.1850 dell'Archivio del Ministero dell'Interno senza indicazione del destinatario.
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