Il restauro della Chiesa di S.Martino fatta dal vescovo Borgia nel 1743 (1)
Dalle "Cronache" di Alessandro Borgia
vescovo di Fermo (1724-1764)
Prima visita a Grottammare.
All'inizio di maggio raduno presso di me la Congregazione di tutti i Vicari della nostra Diocesi e, finita la riunione, parto per Grottammare - un tempo Cupra marittima - per provvedere al Tempio di S. Martino che insieme con i suoi beni è rimasto alla Mensa Arcivescovile (anche) dopo l'erezione dell'Episcopato ripano. Era difatti in abbandono e fatiscente per vetustà, e anche il mulino e gli altri edifici avevano bisogno di essere riparati. Di li' torno a Fermo ...
Tra la prima e la seconda visita si ha notizia di una peste e dell'impegno profuso dai vescovi.
Frattanto la peste che si diffondeva a Messina in Sicilia, passò a Reggio aggredendo alcuni paesi della Calabria. Di qui si sparse la notizia accrescendo la paura a Roma: fu interrotto il commercio col Regno di Napoli e furono prese, non solo nell'Urbe ma anche nelle province, misure cautelative per tenere lontano il contagio... sì che noi vescovi abbracciammo con serietà questa causa che comune a tutti e all'intera Chiesa. Compiuto questo ufficio torno subito e prendo soggiorno presso il suburbio di S. Martino…
Seconda visita a Grottammare. (2)
Quindi mi avvio di nuovo a Grottammare per vedere compiuto il restauro del Tempio di S. Martino e degli altri edifici della Mensa arcivescovile. Certamente molto si è lavorato e speso perché le pareti, i tetti e gli altari si liberassero dello squallore e della sordidezza, e con l'aggiunta di pitture mostrassero il loro splendore pur nella vetustà. Giaceva in quel luogo una grande lapide marmorea che faceva fede che qui un tempo esistì il tempio della Dea Cupra, restaurato dall'imperatore Adriano come attesta questa iscrizione:
L'IMPERATORE CESARE TRAIANO ADRIANO AUGUSTO
FIGLIO DEL DIVO TRAIANO NIPOTE DEL DIVO NERVA
PONTEFICE MASSIMO TRIBUNO PER L'UNDICESIMA VOLTA
CONSOLE PER LA TERZA CON LA SUA MUNIFICENZA
RIEDIFICO' IL TEMPIO DELLA DEA CUPRA
Anche questa lapide è stata affissa sulla parete di fronte alla porta laterale della Chiesa perché sia conservata non perché si perpetui una vana superstizione, bensì per attestare la verità storica; da questo tempio, infatti, della Dea Cupra io ritengo che sia derivato il nome di Cupra marittima al paese (vicino); così tramanda che la Cupra montana sia stata in passato Ripatransone che posta sul monte in corrispondenza a questo tratto della costa adriatica. Dinanzi alla porta maggiore del tempio nell'interno si trova scolpito sul marmo questo ricordo del mio lavoro di restauro:
ALESSANDRO BORGIA
ARCIVESCOVO E PRINCIPE FERMANO
RESTAURO'IL VETUSTO TEMPIO DI S. MARTINO
APPARTENENTE ALLA SUA MENSA PRESSO CUPRA MARITTIMA
A.D. MDCCXLIII
(1) - tratto dal mio libro "SAGRA GIUBILARE di GROTTAMMARE", 1990.
(2) - testo originale in latino:
Inde ad Cryptas ad Mare proficiscimur, ut reparationem veteris Sancti Martini Templi, aliorumque Archiepiscopalis Mensae aedificiorum in vere initam, absolutam videremus.
Sane multum laboratum et impensum est ut parietes, tecta, altaria, squallorem et situm exuerent, et picturis
additis nitorem ostenderent in vetustate. Iacebat eo in loco ingens marmorea tabula, quae fidem faciebat ibi
olim fuisse templum Deae Cuprae ab Adriano Imperatore restitutum ex his verbis inscriptis:
Imp. Caesar Divi Traiani
Parthici F. et Divi Nervae Nepos
Traianus Adrianus Aug.
Pont. Max. Trib. Pot. XI
Cons: III. munificentia
sua Templum Deae Cuprae restituit
Haec quoque tabula parastide contro lateralem templi ianuam affixa est, ut servetur non ad vanam superstitionem retinendam, verum ad fidem historiae; ex hoc enim Deae Cuprae templo inditum credimus Oppido nomen Cuprae Maritimae; Cupra enim montana Ripatrans Asonem, quae in monte super hanc Adriaci maris oram sita est, fuisse perhibetur. Ad maiorem templi ianuam introrsum memoria reparationis nostrae insculpta in hunc sensum:
ALEXANDER BORGIA
ARCHIE.PUS E PN.PS FIRMANUS
VETUS DIVI MARTINI TEMPLUM
AD CUPRAM MARITIMAM
IURIS MENSAE SUAE
INSTAURAVIT
A.D.MDCCXLIII