LO STABILIMENTO BALNEARIO di GROTTAMMARE - 1897 -
... non vide mai la luce...
Arch. Cesare Pizzicaria
PROGETTO DI UN EDIFICIO DI RICREAZIONE
per LO STABILIMENTO BALNEARIO di GROTTAMMARE - 1897 -
Roma - stamperia reale D. Ripamonti
RELAZIONE
presentata
all'On. SIGNOR SINDACO DI GROTTAMMARE
sul PROGETTO DELL'EDIFICIO Dl RICREAZIONE
per lo STABILIMENTO BALNEARIO
ON. SlG. SINDACO
ONORATO dalla fiducia della S. V.O., che con lettera dell'11 settembre scorso m'invitava a presentare un progetto per l'edificio di ricreazione dello stabilimento Balneario di cotesta città, mi posi con tutto ardore all'opera plaudendo all'iniziativa presa da cotesto spettabile Municipio, che la S.V.O. meritamente rappresenta, e lusingato dalle dichiarazioni fattemi circa l'interesse preso e dalla S.V.O. e dagli Onorevoli Suoi Colleghi del Consiglio e da tutta la cittadinanza affinché presto sorga l'edificio che si vuol costruire. Di questo si ha purtroppo bisogno per dare allegro convegno alla falange di bagnanti che ogni anno sempre più si riversa nella ridente spiaggia di Grottammare, piena di attrattive e larga di ospitalità, e per servire altresì come luogo di ritrovo della cittadinanza in occasioni di feste da ballo, spettacoli pubblici ed altre riunioni, per le quali può prestarsi l'edificio.
Il programma datomi dalla S.V.O. in ordine al piroetto da redigere è il seguente:
Una sala grande da ballo da convertirsi alla circostanza in teatrino, con qualche tribuna
Una sala da mangiare
Un locale per caffè
Un salottino per signore
Uno spogliatoio
Una sala da giuoco
Un salottino da lettura
Due latrine
Una cucina
Una dispensa.
Tutti questi locali da disporsi al pianterreno; e, quante volte ci fosse stata la necessità di rialzare un piano, destinarlo per camere da letto con annessa sala.
Intrapresi su queste basi lo studio di un progetto ed ero arrivato a buon punto quando mi giunse la preg.ma lettera della S.V.O. del'21 settembre, colla quale mi stabiliva che la superficie della sala da ballo dovesse risultare tra i 160 e i 170 metri.
Abbandonati gli studi fatti con criteri più limitati concepii il progetto che colla presente relazione ho l'onore di sottoporre al giudizio e della S.V.O. e degli Onorevoli Suoi Colleghi del Consiglio.
Premetto che il progettato edificio, misurato nel risalti più sporgenti, ha la lunghezza di metri 31.70 e la larghezza di metri 26.70 e la superficie totale coperta risulta di metri 640 circa. Inoltre circa 270 metri di areaa sono occupati dalle terrazze a livello dei locali e dalle scale esterne. L'altezza massina dal piano stradale al culmine della copertura della grande sala da ballo risulta di metri 21.50.
Accettai pertanto il concetto della maggioranza di far sorgere l'edificio più in prossimità del mare e com'ebbi a dire alla S.V.O. colla mia lettera del 26 settembre u.s. ho disposto che il fronte del fabbricato ov'è l'ingresso si trovi sulla sponda sinistra della strada che conduce al Tiro a Segno.
E tenendo conto dell'importanza voluta dare alla sala da ballo che misura di superficie i 160 metri voluti, la collocai nel mezzo dell'edificio, dovendo trionfare questa sulle restanti parti adibite ad usi diversi e di minore entità
Preferii la pianta ottagono sia per poter meglio disporre i locali adiacenti ed utilizzare il più possibile lo spazio, sia per facilitare il modo d'improvvisare alla circostanza il palcoscenico del teatrino come venne richiesto; occupando per questo la superficie trapezoidale sulla destra della sala.
La sala è illuminata ed arieggiata dall'alto mediante le 6 grandi finestre ricavate nelle lunette della volta a padiglione che la ricopre. Dessa è circondata da un comodo ambulacro più spazioso presso l'atrio d'ingresso, e ciò allo scopo di rendere libera la sala stessa dai locali annessi; sopra questo ambulacro ho dato posto alle tribune delle quali si possono godere gli spettacoli danzanti e quelli teatrali.
Solamente per le tribune ho rialzato il fabbricato nella parte centrale assieme colla sala da ballo, non avendo creduto opportuno di creare un piano abitabile che non era stato assolutamente richiesto.
Dato conto della parte principale dell'edificio, passo a spiegare la distribuzione e destinazione dei locali minori dei quali, colla scorta della pianta e dell'indicazione alfabetica nei rispettivi ambienti, facilmente si comprende la disposizione.
E prima d'ogni cosa mi preme far rilevare come non trascurai di tenere distinti i servizi di ristorante e caffè, che collocai sulla sinistra della sala da ballo, dagli altri locali riservati al giuoco, alla lettura e alle signore, che posi sulla destra della sala stessa.
Come si scorge dalla pianta, l'ingresso all'edificio è preceduto da una scalea che mette in un atrio coperto lett. A.
Sulla sinistra di questo atrio evvi un piccolo locale lett. D per la vendita dei biglietti d'ingresso all'edificio.
Segue il vestibolo avanti la sala che la parte dell'ambulacro lett. C e sulla destra di questo un locale lett. E per uso di guardaroba o spogliatoio che stimai comodo collocare in prossimità dell'ingresso.
Girando sulla destra dal ripiano della scala F, di accesso alle tribune, si passa alla sala di lettura lett. G, quindi dalI'ambulacro si entra nella sala da giuoco lett. H e sul lato verso mare al salottino per le signore lett. I, al quale credetti opportuno di aggiungere un gabinetto da toletta ed una delle due ritirate o latrine richieste lett. K, nonché una scala a chiocciola lett. R in comunicazione colle tribune superiori e terrazze.
Percorrendo l'ambulacro volgendo a sinistra e sempre in comunicazione con questo ricavai due locali lett. L e M per uso di caffè ed un altro grande lett. N per sala da mangiare con annessa chiocciola comune per accedere alle tribune e terrazze superiori.
A questi locali fanno seguito la cucina lett. O con accesso dall'esterno e la dispensa lett. P. Da ultimo sistemai la ritirata per uomini nell'ambientino lett. Q.
A livello delle tribune vi sono tre logge coperte sui vani lett. K, L, P, in simmetria col vano della scala di accesso; ed altre due logge uguali ricavai sopra una parte della sala da mangiare e di quella da giuoco, lasciando tutto il resto a terrazza.
Esaurito cosi il programma datomi a svolgere dal lato della distribuzione planimetrica dei richiesti locali e iella loro disposizione rispetto alle esigenze del servizio che ciascuno di essi deve prestare al pubblico; mi soffermerò a sviluppare i criteri che mi consigliarono a rialzare dal piano stradale il livello del pavimento dei medesimi e sui vantaggi che se ne possono ritrarre.
Innanzi tutto, la salubrità dei locali esigeva che il piano del pavimento venisse alquanto elevato da quello del terreno per impedire che l'umidità producesse danni notevoli al fabbricato; ma se per ottenere questo risultato sarebbe bastato elevarsi 50 centimetri dal piano di terra, io ebbi in mira di sollevarmi a misura da potere utilizzare i locali sotterranei.
Mi manca la pianta del terreno e specialmente un piano quotato per poter stabilire dimensioni precise: ma, colla conoscenza che ho della località, ho supposto che tra il piano stradale e la spiaggia vi sia un dislivello di metri 2,00, e perciò mi sono rialzato sul piano di strada di m. 1,50 col pavimento in modo da creare un sotterraneo dell'altezza libera di m. 3 vantaggiosissimo agli usi dell'edificio e da potersi ottenere con una spesa relativamente piccola.
L'idea che mi mosse a creare un sotterraneo da ricavarsi collo sterramento circa a livello della spiaggia presenta dei vantaggi grandissimi, ed ho la convinzione clone questa mia proposta non troverà ostacoli.
Infatti la cucina e la dispensa occultano attualmente una parte del piano terreno rialzato; e per quante cure si possano avere e non ostante anche l'accesso dall'esterno non si potranno evitare i cattivi odori che dalla cucina saranno tramandati ai locali adiacenti, come non sarà possibile impedire il disturbo che potrà dare al pubblico il personale addetto alla cucina che approfitterà anche di altri passaggi interni per disimpegnare, se gli farà comodo, qualche servizio.
D'altronde se la cucina e la dispensa, che potrebbero estendersi anche in uno spazio maggiore, venissero posti nel sotterraneo accessibile nei punti ove il terreno è più depresso ed opportunamente illuminati ed arieggiati dall'esterno con finestre da aprirsi nell'imbasamento, sarebbero eliminati tutti gli inconvenienti ed i servizi resi più facili e più comodi potendo anche utilizzare il sotterraneo per il deposito del combustibile e dei generi alimentari in proporzioni assai più vaste di quello che si può fare coi locali ora destinati a quest'uso.
Ma altri vantaggi pure meritevoli di considerazione offre la esistenza del sotterraneo; e ponendo il caso che questa mia idea venisse approvata, in tale ipotesi, rispetto al programma dato, rimarrebbero liberi al pianterreno rialzato due locali, quello dell'attuale cucina e quello della dispensa.
La dispensa dovrebbe adibirsi all'uso di credenza per il pronto e facile disimpegno dei servizi del ristorante c del caffè e si potrebbe mettere in comunicazione colla cucina sottostante per mezzo di una scaletta a chiocciola, impiantando in pari tempo un piano mobile adatto per il passaggio dei svariati generi di consumo da distribuirsi e nel ristorante prossimo e nel caffè. Quindi questo locale resterebbe occupato dal credenziere e dai camerieri, che non solo non disturberebbero il pubblico, ma anzi servirebbero di comodo a questo per comunicare le ordinazioni.
Inquanto all'attuale cucina, potrebbe essa convertirsi in sala di lettura restando sempre in luogo quieto come l'altra che a tale scopo sarebbe stata destinata nella distribuzione delle Pianta, o meglio aggiungerla al ristorante, ed adibire a salottino di lettura, che certamente v i sarebbe adatto, il più piccolo dei due locali designati per caffè lett. L, se si credesse sufficiente a quest'uso soltanto l'altro maggiore lett. M. Quindi spostando la sala da gioco in quella di lettura, che ben si presta per la sua grandezza, si potrebbe ritenere la sala da giuoco presente per l'impianto stabile del palcoscenico per il teatrino, sopprimendo in quel lato dell'ottagono la tribuna coi relativi sostegni costituiti dalle colonnine di ghisa in modo da rendere più grandiosa la tocca d'opera, ed approfittando dell'ambulacro in quel tratto per collocarvi l'orchestra nelle occasioni di pubblici spettacoli.
Per comodo degli artisti e del personale addetto al palcoscenico, si potrebbe utilizzare la scaletta a chiocciola attigua che ha l'ingresso libero dallo stanzino che precede il salottino delle signore.
La sala da ballo rimarrebbe perciò disponibile ad un pubblico più numeroso e si toglierebbe l'ingombro in essa del palcoscenico improvvisato, il quale senza dubbio farebbe perdere alla sala quella imponenza che la sua grandezza e la sua forma offrono.
Disponendo in questo diverso modo i locali, senza punto alterare l'organismo della pianta che si presenta facile e comoda e che studiai in modo da poter essere suscettibile dei cambiamenti proposti; chiunque vede chiara la opportunità di creare il sotterraneo; il quale, oltre ai vantaggi denunciati, ha ancora quello di poter servire di comodo deposito a tutto il materiale dello stabilimento per cui altrimenti si dovrebbe occupare un magazzino in località diversa ed inadatta.
Ma un'altra ragione ancora m'inspiro l'idea di elevare sul piano di terra il pavimento della sala da ballo e dei locali adiacenti; questa fu d'ordine estetico.
Infatti l'edificio proposto ad un solo piano, sebbene di differente altezza, vuoi essere convenientemente elevato col pavimento dal suolo, perché acquisti maggiore importanza.
Tale soluzione era anzi specialmente consigliata dalle condizioni locali del terreno, polche il punto migliore dal quale si può vedere la fronte dell'edificio verso il Paese, e sull'argine della strada ferrata che trovasi ali' incirca alto 3 metri dal piano stradale sul quale deve sorgere il nuovo fabbricato. Inoltre, il rialzamento sul livello stradale servi per dotare tutti i locali di terrazze esterne lett. S fra le quali maggiormente utile è quella avanti la sala da mangiare.
Dalle terrazze si discende mediante comode scale lett. T tanto dalla parte di terra quanto sulla spiagge ed il ripiano costruito a porticato coperto lett. U dal lato verso il mare serve d'invito al ponte in legname che deve condurre allo stabilimento.
Circa il partito adottato nella decorazione esterna, cercai anzitutto di caratterizzare l'edificio infondendogli e nell'insieme e nei dettagli quelle forme e lince architettoniche che non lo potessero confondere con una casa comune o con altri edifici d'indole e destinazione diversa, ma che avesse fin dall'esterno l'impronta di un edificio pubblico destinato a scopo di divertimento.
Coi movimenti dati ai diversi corpi di fabbrica, tanto nel senso planimetrico quanto in quello altimetrico, ho voluto ottenere l'effetto dell'insieme e seguendo l'esempio del Greci, maestri dell'arte, ho voluto col colore ricavare nel dettaglio quegli effetti decorativi che servono a dare all'edificio maggiore gaiezza.
Relativamente all'ammontare del costo dell'opera, per dedurlo con sufficiente approssimazione è indispensabile fare il conto preventivo di tutti i singoli lavori da eseguirsi sulla base dei prezzi locali del costo dei immateriali e della mano d'opera. Ma ora non poteva estendersi a ciò il mio compito; giacché per disimpegnare convenientemente questa parte occorre un rilievo esatto del terreno per i calcoli dei movimenti di terra e la esatta cognizione degli elementi suaccennati (costo dei materiali e mano d'opera) per servire alla formazione dei prezzi elementari dei manufatti da stimarsi.
Tuttavia seguendo le regole pratiche in uso per la determinazione del costo delle fabbriche complete, ragguagliandone il prezzo a metro quadrato o a metro cubo di area coperta, risultandomi come in Grottammare il costo dei materiali e quello della mano d'opera sia assai inferiore a quello di Roma, ho potuto prevedere in confronto che l'importo della costruzione dell'edificio si aggirerà intorno alle 30.000 lire. E questa somma non si discosta molto da quella di lire 25.000 indicatami dalla S.V.O., se si tien conto pure di quanto si potrà ricavare dai prodotti della demolizione dell'attuale edificio.
Devesi ancora avere in considerazione la grandiosità della sala da ballo, per la quale io pure mi compiaccio e sono d'accordo sulla estensione superficiale fissata oltre all'aggiunta dei locali sotterranei di cui ho dimostrata l'utilità.
Ma lo ripeto la cifra che meglio potrà accostarsi al vero, sarà quella che risulterà dal conto preventivo dei lavori da farsi; ed allora se l'On. Amministrazione Comunale non credesse di superare le previsioni fatte, si potrà fare a meno di qualche decorazione specialmente interna; giacché l'organismo del progetto è tale da potersi facilmente ridurre.
E per non esorbitare nella spesa ho rinunciato volentieri alla costruzione delle camere da letto e della sala in un piano superiore, chè avrebbero dato all'edificio l'aspetto di un albergo, mentre la destinazione di esso ha tutt'altro scopo e merita per la sua indole di rimanere ben distinto.
ON. SIGNOR SINDACO
Colla presente relazione ho spiegato completamente il mio progetto ed i criteri seguiti nello sviluppo del medesimo. Sono certo di aver corrisposto minutamente alle esigenze del programma datomi riguardo alla pianta, e per la sala da ballo e per tutti gli altri locali sistemati come volevasi in un solo piano e ben distinti l'uno dall'altro.
Inquanto all'estetica credo di essere riuscito a dare all'edificio quell'impronta caratteristica che io mi era prefissa e di avere raggiunto colla decorazione quell'armonia di concetti ai quali mi era ispirato.
Dalla saggia ed illuminata intelligenza della S. V. O. e degli On. Suoi Colleghi del Consiglio Comunale io aspetto adesso sul mio progetto un voto, e spero che, avverandosi gli auguri che la S. V. O. mi faceva colla lettera del 21 settembre scorso, questo voto sia di soddisfazione per me, e mi dia campo di mettere in esecuzione l'opera che da m è stata progettata.
Con perfetta osservanza ho l'onore di confermarmi della S. V. O.
Dev.mo
Arch. CESARE PIZZICARIA
Roma, li 16 ottobre 1897
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