Indirizzo:
Piazza Dante,2 - FERMO (AP) tel. 0734-228797


Danilo Interlenghi,
che il critico-umorista Luciano Guidobaldi, direttore artistico della Biennale Internazionale dell'umorismo nell'arte di Tolentino, ha indicato come uno dei maggiori caricaturisti "personali" dei nostri tempi, vive e lavora a Fermo.
Ha esordito pubblicando le sue caricature su "Il Messaggero" di Roma ed ha collaborato a "Clown", "Help", “Il settimanale" di Rusconi, "Radiocorriere TV", "Panorama", "Corriere Adriatico", "Guerin Sportivo", "Corriere dello Sport-stadio".
Per il C.O.N.I. ha illustrato l’”Agenda del totocalcio".
Numerosi i premi. I principali: primo alla VII Biennale Internazionale dell'Umorismo di Tolentino "premio Mar".
Premio ENIT al Salone Internazionale dell'umorismo di Bordighera.
Primo premio alla quarta e quinta Mostra Internazionale del disegno umoristico sportivo di Ancona.
Primo premio alla "terza rassegna umoristica Internazionale” di Siena.
Premio speciale al "Cartoon 77”, rassegna mondiale della caricatura di Berlino.
Primo premio "Humor Calcio" 93 Roma. Premio marchigiano dell'anno 1989 consegnato in Campidoglio a Roma. Ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all'Estero.
Ha esposto i suoi lavori in mostre personali organizzate nelle maggiori città italiane dalla associazione Humor Calcio di Roma, rassegna internazionale di umorismo, satira e caricatura sul "gioco più bello del mondo".
Ha pubblicato: "Ti vedo così", "Ridiamo insieme", "50 caricature per l'Informatore Piceno".
Suoi lavori figurano nel "Museo Permanente della nazionale di calcio" della F.I.G.C. di Coverciano.


Stoccate elegantissime

Se incontrate Danilo Interlenghi, tenete d'occhio l'occhio. Ha l'iride che ride di quella risata che è di Buffalmacco. E ha la pupilla di uno che vive in un paese di Calandrini. Per fortuna che, poi, quando “scrive" un disegno, la sua matita di caricaturista sa sapientemente stemperare i sarcasmi nelle ironie, le beffe nei sorrisi. Questo artista "scrive" un disegno, la sua matita di caricaturista sa sapientemente stemperare i sarcasmi nelle ironie, le beffe nei sorrisi. Questo artista "scrive" i suoi disegni; nel senso che ognuno di essi è un articolo miniaturizzato nel quale, con la felice sintesi dell'immagine colta e chiusa in un preciso significato Interlenghi rappresenta e spiega meglio che in un articolo il personaggio che gli nasce sotto la punta del lapis.
Arguto, pungente senza spine ma con i blandi aculei che la terra marchigiana gli ha impastato nei cromosomi, Interlenghi guarda le sue "vittime" illustri con l'iride che ride.
Poi usa la matita come Aramis. che era il più elegante dei moschettieri, e "ghiribizza" i suoi "a fondo" mettendo a nudo i personaggi che prende di mira con irrispettoso amore: personaggi che sotto il suo segno morbido, accattivante, sornione e burlone si trovano tutti a fare un estemporaneo striptease, togliendosi i paludamenti seriosi e vestendosi di pizzichi e soletichii. Come soubrettes.
Ma questo va da se: un grande impresario mette sempre su uno spettacolo di soubrettes. Arnaldo Giuliani (giornalista)

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