n° 1 | |||||
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In questi ultimi anni abbiamo visto l'Archeoclub di Cupra-Marano farsi promotore di numerose pubblicazioni storiche ed archeologiche, ricerche varie, ecc.; tutte opere discutibili e prive di fondamento documentario. Gli associati hanno profuso il loro tempo ad inventare antichi porti inesistenti, a descrivere il tempio della dea Cupra mai ritrovato alla Civita, a parlare di un palazzo Sforza a Marano mai esistito. Sarebbe stato, ed è opportuno, che tutti i Maranesi, l'Amministrazione e principalmente l'Archeoclub in questione, si occupassero di cose tangibili ed esistenti, come ad esempio l'antica chiesa di San Basso alla Civita. Questo edificio, fantasie a parte, è una bella architettura del XII-XIII secolo, completa di cripta ed affreschi seicenteschi; oggi essa è in vendita presso un'agenzia immobiliare come un volgare appartamento. Io mi domando se questo Archeoclub sia cosciente di quello che sta accadendo. lì 20-12-2004 - fra Cipriano |
l'antica chiesa di San Basso alla Civita mandatemi un'e-mail ! |
n° 3 | |
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Vorrei rispondere (scheda n°2) all'anonimo giornalista che il 16 gennaio scorso ha scritto un articolo sul Corriere Adriatico riguardo al Convegno di Termoli su San Basso. Ebbene, storicamente parlando, allo stato attuale, non esiste nessun documento medievale che attesti le relazioni della marineria di Marano con quella di Termoli. L'unico importante documento che tratta di rapporti commerciali fra la costa picena e la cittadina molisana avvenuti in quel periodo risale al 1225, ed è custodito all'Archivio di Stato di Fermo. In esso, le autorità fermane ordinavano ai termolesi di sbarcare le loro merci esclusivamente nei due porti posseduti dallo stato fermano, cioè quello di Grottammare (Le Grotte) e quello di San Giorgio.
lì 23-1-2005 - un appassionato di storia |
Forse il "giornalista anonimo" si riferiva ad altri documenti storici ? Se si, lo invitiamo a segnalarli a questo indirizzo internet. Se negativo, può anche non rispondere, valerà l'osservazione di questo "appassionato di storia". Grazie |
n° 4 | |
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